Sunday morning

Domenica mattina.

Prendersela con molta calma, girare a vuoto per casa, colazione, musica, pc… Oppure uscire e andare a scoprire l’ennesimo angolo di città di cui ancora sai poco o niente? Fortunatamente, domenica scorsa ha prevalso la voglia di scoprire, di conoscere qualcosa di nuovo.

Vengo casualmente a sapere di una visita guidata gratuita (!) alla Cavallerizza di Torino, la mia compagna ed io diamo un calcio alla pigrizia e alle dieci e mezza siamo lì. Prima dell’inizio saremo un discreto gruppetto, come si vede dalla foto in alto.

Che fortuna avere a disposizione due docenti di architettura che hanno voglia di condividere la propria cultura! Ascoltandoli mi rendo conto di ciò che solo ora sembra evidente: la Cavallerizza altro non è che il proseguimento del complesso Prefettura-Archivio di Stato come si vede bene dall’alto. Questo complesso di edifici era un vero e proprio centro di comando dei Savoia. Per due ore Anna Gilibert e Giovanni Lupo, i due architetti che ci hanno donato un po’ del loro sapere, ci hanno fatto viaggiare nel tempo, raccontandoci le alterne fortune della Cavallerizza, dal ‘500 sino ad oggi.

Oltre al patrimonio architettonico, a quello artistico, a quello dei parchi, a Torino abbiamo un patrimonio umano rappresentato dagli storici, dagli architetti, dai letterati e da tutti coloro che sono la Cultura cittadina. Io credo che una buona amministrazione pubblica debba fare tesoro di queste persone e guardare al progresso con le radici ben salde nella propria storia. Mi piacerebbe che il futuro della mia città non fosse una colata di cemento ma una cascata di investimenti per il recupero di questi gioielli architettonici troppo a lungo lasciati al degrado.

Meno grattacieli, più Cavallerizze!

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